4 maggio 2020 Qualcosa è cambiato. Notiamolo! Psicopillola per l’allenamento della nostra autoconsapevolezza

4 maggio 2020 La percezione ai tempi del coronavirus Psicopillola di Cristina Sciacca psicologa
Qualcosa è cambiato. Notiamolo. Alleniamo la nostra autoconsapevolezza.
Stamattina, mentre prendevo il caffè sono uscita sul mio terrazzino ed ho capito che il cambiamento sta anche nei suoni.
Anche ora, mentre sto scrivendo sento smartellare, sento il rumore di mattoni che i muratori qui in fondo alla via rompono con energia con i più svariati attrezzi rumorosi.
Ecco, è il suono del cambiamento.
E’ il suono del cambiamento perché lo noto.
Quando le cose cambiano ce lo dice la nostra percezione che viene dagli organi di senso: ciò che vediamo, che sentiamo con le orecchie, che sentiamo con la pelle, che odoriamo, che gustiamo ha qualcosa di diverso. Allora notiamolo, prestiamogli attenzione!
Devo dire che mentre notavo il rumore dello smartellamento, che ho subito riconosciuto perchè familiare, ho avvertito una sensazione piacevole, come di senso di apertura e l’emozione che ho provato era di speranza. Ho pensato che fosse bello il suono della ripartenza.
Allora penso che tutto sia tornato “normale”, come “prima”.
Ma quale “normale”? Quale “normalità”?
Tutto sta cambiando e riprende vita. Vita diversa da “prima”, questo “durante” coronavirus, piano piano ci traghetterà verso il “dopo”, che sarà nuovo, ma che ancora non si può calendarizzare (https://cristinasciaccapsicologa.it/psicofase-3-gestione-della-fatica-e-stress-psicofisico-prenditi-cura-di-te/).
Niente più è “normale”, perché prima di diventare “normale”, deve diventare la norma, quindi la nuova abitudine.
Quando notiamo qualcosa, significa che c’è un qualcosa di diverso, ed ora tutto ci dice che siamo entrati nella nuova fase, quella della ripartenza, dove tutto inizia a muoversi. Ma lo notiamo, la nostra percezione è cambiata. Cioè, a dire il vero, lei è rimasta la stessa, ma sono cambiate le cose che nota.
Tutto ci dice che le cose sono cambiate in questo periodo di “durante il coronavirus”. e, forse, non ne vedevamo l’ora!
Ho già fatto un esempio legato alla percezione dei suoni: come nelle scorse settimane abbiamo notato il “suono” del silenzio, cioè l’assenza di suono, al quale ci siamo abituati, ora la nostra percezione ci segnala i suoni dei “rumori” a cui prima eravamo abituati, ma che ora ci sorprendono. e li notiamo.
Anche la vista ci dice che qualcosa è cambiato. Notiamolo!
Tutti gli spazi pubblici sono organizzati in modo diverso, proprio per gestire la distanza sociale, nel mio piccolo, anche il mio studio è cambiato: l’ho tutto girato e rigirato per adottare le misure di prevenzione ed avere la distanza di sicurezza, per me stessa e per i miei clienti. La sensazione è stata via via sempre più positiva e l’emozione un po’ ambivalente, un po’ di felicità associata al fatto di riprendere l’attività in presenza ed un po’ di velata preoccupazione. Ma è poi bastato spostare ancora la disposizione del divano e della poltrona per trovare la giusta distanza ed ora sono serena e pronta per una ripartenza in sicurezza.
La vista fa da sentinella e va dove prima non andava, per esempio va subito a controllare se l’altro che si sta avvicinando ha o meno i guanti. Lo avete notato anche voi?
Ma credo che il cambiamento sia più profondo. Forse capita anche a voi, ma quando guardo in TV servizi di informazione, gli spettacoli registrati, i film o le serie, noto le distanze interpersonali, noto che “loro” stanno vicini, noto che, addirittura, si toccano anche solo per un saluto!
Ecco, quando lo notiamo, la nostra percezione sta notando il cambiamento. E lo fa per metterci in guardia e proteggerci.
Pensate agli odori. Con le mascherine anche la percezione degli odori cambia.
Pensiamo alla pelle, cosa ci trasmette, sente il nostro stesso respiro sotto alla mascherina, sente il contatto con i guanti.
Facciamo una prova.
Come state vivendo le prime uscite? Cosa notate attorno a voi? E dentro di voi?
Quali emozioni, sensazioni provate? Quali sono i vostri pensieri? Vi trovate a pensare di essere fuori di testa proprio per tali emozioni, percezioni, sensazioni e pensieri?
Vediamo insieme in questa psicopillola cosa può capitare di provare e di pensare in queste occasioni e vedrete che non siete fuori di testa, ma che il vostro cervello nota i cambiamenti, lo fa per proteggervi e per ricordare che se si adottano le misure di sicurezza siamo al sicuro.
“Sono uscita a camminare attorno il mio palazzo e dopo un mese e mezzo ho fatto una passeggiata più lunga della fila al supermercato col carrello ed ho avuto sensazioni strane. Era come se mi meravigliassi di spostarmi, come se mettere un piede davanti all’altro fosse una cosa strana, vedere spostare il mio corpo, è stato proprio strano, quasi come una vertigine…senza considerare che sentivo le gambe sgranchirsi…”
“Sono andata al supermercato dopo quaranta giorni che non uscivo di casa, sa, ero positiva, e tutto mi sembrava strano, grande, quasi ovattato. Mi sembrava tutto strano, la luce mi infastidiva, le persone, per fortuna che tutti avevano la mascherina….”
“..al supermercato un signore, per errore, mi ha preso contro ad un braccio. Ci siamo guardati spaventati, non ci siamo detti niente, ma sapevamo che ognuno pensava di essersi contagiato attraverso il contatto con l’altro. Poi ho pensato, ma mica si trasmette col gomito, avevamo le mascherine e non ci siamo mica starnutiti in faccia!, così mi sono calmato . abbastanza.”
“..Quando ha suonato alla porta il tecnico delle zanzariere, ho subito notato che aveva la mascherina ed i guanti, e allora ho indossato la mia e l’ho fatto entrare. Era strana la sensazione che mi proveniva dall’avere la mascherina in casa mia..”
“…ma poi… quasi quasi, io sto meglio in casa… chissà quando sarò pronto ad uscire di nuovo…”
Sarà necessario che ci abituiamo a provare sensazioni, pensieri ed emozioni nuove per noi, perché il contesto nuovo, al quale ci abitueremo, naturalmente, ma che inizialmente ci sorprenderanno.
Le percezioni generano le sensazioni che proviamo, sono quindi legate alla percezione e a qualcosa che sentiamo di riflesso nel corpo.
Le sensazioni che proviamo attaversano due poli o macroaree: da quelle positive e quelle negative.
L’attribuire alle sensazione una chiave edonica, cioè una valutazione se, appunto si tratta di una sensazione positiva, cioè buona o negativa, cioè sgradevole avviene in un micromomento successivo e le associa.
Il nostro cervello nota i cambiamenti, lo fa in modo automatico per proteggerci e per ricordarci che se si adottano le misure di sicurezza siamo al sicuro.
Presto ciò che ora notiamo diventerà “normale” e non lo noteremo più, ma ora è “normale” provare strane sensazioni, emozioni e pensieri e non siamo fuori di testa per questo.
Abituarci a notare ciò che percepiamo, sentiamo e proviamo emotivamente, poi, fa parte della nostra autoconsapevolezza di cui sempre vi parlo, quindi, notare ciò che abbiamo notato è una operazione importante che ci aiuta ad auto regolarci (è pure la I. di ISOGRAM https://cristinasciaccapsicologa.it/meno-instagram-e-piu-i-s-o-g-r-a-m-attivita-quotidiane-che-favoriscono-la-salute-per-diventare-il-migliore-amico-di-se-stessi/).
Poi, chissà se il 4 maggio 2020 sarà una data storica e ci intitoleranno le vie. Sarà così, forse, se ascolteremo la nostra percezione che ci porta a vivere in sicurezza, allora, alleniamo la nostra auto consapevolezza e portiamola verso comportamenti di sicurezza per noi e per tutti!
Presto ci abitueremo, forse, come ci siamo abituati a stare chiusi in casa a fare le maratone di serie tv con i figli che ti insultano e ti prendono in giro, perché non ne imbrocchi uno di quei nomi assurdi dei protagonisti delle saghe che guardi insieme a loro per condividere il tempo diventato tanto e a disposizione.
Di sicuro, può essere anche questa una buona occasione per imparare qualcosa. Allora Buon 4 maggio!!
Psicopillola di Cristina Sciacca psicologa
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