“… Eppure, una storia di genere terapeutico non esisteva nemmeno finchè “io non ci sono entrato dentro”: è una storia completamente nuova che comincia nel momento in cui il protagonista varca la soglia della terapia, o meglio, è la vecchia storia che assume una fisionomia totalmente diversa, quando il racconto originale viene re-visionato e trasposto nel genere terapeutico” ( J.Hillmann, 1983)
Quando una persona viene nel mio studio per la prima volta, ciò che offro è uno spazio di fiducia dove potrà essere ascoltata in assenza di giudizio.
Essere ascoltati significa essere accettati per come si è: con le proprie fragilità, paure e dolori.
Lo spazio di ascolto, è appunto un luogo fisico che accoglie le storie raccontate, i silenzi di quelle non raccontate, e la manifestazione delle proprie emozioni in qualsiasi forma esse si presentino.
Quello che faccio, come terapeuta, è mettere a disposizione un luogo di fiducia per favorire l’espressione della sofferenza del qui e ora, un percorso possibile per ottenere l’obiettivo di migliorare e gestire in modo più soddisfacente la propria realtà.