PSICOFASE 7: UN ANNO DOPO- LA DEPRIVAZIONE

Un anno dopo: Psicofase 7 :La deprivazione – Psicopillola di Cristina Sciacca psicologa

E’ passato un anno. L’11 marzo 2020 l’O.M.S. ha dichiarato la pandemia mondiale.

Un anno è trascorso davvero in fretta!

Quante ne abbiamo passate!

Un anno di deprivazioni.

Ecco cosa dicono i vocabolari rispetto al significato del termine deprivazione e ne abbiamo subite e ne stiamo subendo tante, ancora oggi:

Deprivazione =

Esclusione dalla partecipazione al godimento di un bene necessario a cui si avrebbe diritto.

Sì, è vero, la deprivazione che stiamo subendo ha una funzione PREVENTIVA, certo, ma a lungo andare possiamo vederne gli effetti, anche ora che, dopo un anno, siamo ancora a descrivere come procede la nostra vita DURANTE il coronavirus.

E’ passato un anno. Chi lo avrebbe mai detto?

Ci siamo trovati dall’essere storditi e increduli, all’essere felici perché tutto era finito, per poi ricadere in una realtà ancora peggiore della prima volta e fino a toccare l’esperienza di sentirci senza speranza (leggi le psicopillole relative alle psicofasi precedenti)

Ora è arrivato il vaccino, per fortuna, a riaccendere le speranze che sembravano perdute.

Quante ne abbiamo passate!

Un anno di deprivazioni.

Ma quanti cambiamenti dentro e fuori di noi in questo anno di deprivazioni e quanti di questi ci avranno segnati per sempre?

Per certo, possiamo dire che sono aumentati di disturbi d’ansia, dell’umore, disturbi del sonno, disturbi alimentari e da stress a tutte le età. Tutti ce ne siamo accorti, non c’era bisogno che lo rilevassero gli osservatori mondiali della salute!

D’altra parte, il nostro organismo risponde con i meccanismi della sopravvivenza che si attivano di fronte alle minacce, lo abbiamo ripetuto spesso.

Deprivazione Sensoriale: non toccarsi e stare a distanza di sicurezza impedisce il contatto umano così importante per le relazioni. E’ un anno che non ci abbracciamo più!

La deprivazione sensoriale è anche dovuta al restringimento del nostro mondo che per molti è diventato la propria casa, o, nel caso dei giovani, la propria cameretta in cui tutto avviene e lì si esaurisce (scuola e tempo libero sono agiti nello stesso spazio della scrivania), l’impossibilità per tutti, ma in particolare per gli anziani o i giovani ad uscire e quindi a fare del movimento ha ripercussioni anche sulla salute motoria, per esempio.

Il fine preventivo e di sicurezza ci è molto chiaro, ma questo non toglie gravità a questa e alle altre deprivazioni, e ce ne sono tante, di gravissime deprivazioni che stiamo vivendo ogni giorno da un anno a questa parte.

E’ sempre utile cercare di mettersi nei panni degli altri, ci serve per allargare il nostro mondo emotivo/affettivo, allarghiamo questo, dato che si è ristretto quello spaziale.

Allora, rispetto alla deprivazione, che ricordiamo significa =Esclusione dalla partecipazione al godimento di un bene necessario a cui si avrebbe diritto, provate a fare questo esercizio:

per ognuna delle deprivazioni in elenco, ipotizzare quanto possano incidere nella vita delle persone rispetto ai bisogni che possiamo immaginare possano avere in base, ad esempio, alla fascia d’età o all’occupazione:

quanto incide sulla vita di bambini, adolescenti, giovani adulti single, giovani coppie, famiglie con bambini, anziani soli, anziani in coppia, persone non autosufficienti, persone con disturbi di salute, disoccupati, personale sanitario, ecc.

Deprivazione Affettiva: stare lontani dai propri cari

Deprivazione Sociale: stare lontani dai propri cari, dagli amici, dalle relazioni sociali

Deprivazione Del tempo libero: stare lontani dai propri cari, costretti a starsene a casa

Deprivazione della Propria routine: sono cambiati i ritmi di vita

Deprivazione spaziale: il mondo si è ristretto

Deprivazione del proprio status: ci sono settori professionali, ahinoi, fermi da un anno che hanno causato l’impoverimento di famiglie di tutte le età.

E’ dura eh? non c’è fascia d’età che si possa dire esente da sofferenza.

Il perdurare di questo periodo, quindi, sta provocando in ognuno di noi qualche riverbero nel nostro ben-essere quotidiano, e, in base alle nostre condizioni socio-psico-fisiche, passate ed attuali hanno un impatto più o meno forte nel nostro quotidiano.

Il vantaggio può essere che ci siamo accorti che bastano gli occhi per riconoscere una persona, ma mi pare essere una amara consolazione.

In un anno la nostra percezione si è modificata, credo, ormai, a livello profondo lasciando un segno indelebile. Siamo cambiati.

Cerchiamo di non scoraggiarci troppo, di resistere come i fiorellini di campo che a primavera rinascono sempre nello stesso posto, anno dopo anno, accada ciò che accada.

Cerchiamo di fare come il gatto Bikini, che sta in equilibrio ed è curioso del futuro.

Cerchiamo di stare alle regole e di essere di aiuto, ognuno nel proprio piccolo per ciò che si può fare.

Aiutare qualcuno è di aiuto anche per se stessi.

Psicopillola di Cristina Sciacca Psicologa

Skype: Cristina Sciacca